CITTA' DEL VATICANO, 3 ottobre 2008 - La contraccezione nega il significato stesso del matrimonio. Lo ha ribadito oggi Benedetto XVI sottolineando che "la possibilità di procreare una nuova vita umana è inclusa nell'integrale donazione dei coniugi".
"Se, infatti - ha spiegato - ogni forma d'amore tende a diffondere la pienezza di cui vive, l'amore coniugale ha un modo proprio di comunicarsi: generare dei figli. Così esso non solo assomiglia, ma partecipa all'amore di ***, che vuole comunicarsi chiamando alla vita le persone umane. Escludere questa dimensione comunicativa mediante un'azione che miri ad impedire la procreazione significa negare la verità intima dell'amore sponsale, con cui si comunica il dono divino".
Certo, ammette Benedetto XVI, molti fedeli ''trovano difficolta''' a comprendere gli insegnamenti della Chiesa cattolica, la quale deve accrescere i suoi sforzi per far comprendere ''la bellezza dell'amore coniugale''. ''Possiamo chiederci - continua il Pontefice - come mai oggi il mondo, e anche molti fedeli, trovano tanta difficolta' a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell'amore coniugale nella sua manifestazione naturale?''.
''Certo -osserva - la soluzione tecnica anche nelle grandi questioni umane appare spesso la piu'facile, ma essa in realta' nasconde la questione di fondo, che riguarda il senso della sessualita' umana e la necessita' di una padronanza responsabile, perche' il suo esercizio possa diventare espressione di amore personale. La tecnica - insiste Benedetto XVI - non puo' sostituire la maturazione della liberta', quando e' in gioco l'amore''.
''Per questo - esorta -il servizio che la Chiesa offre nella sua pastorale matrimoniale e familiare dovra' saper orientare le coppie a capire con il cuore il meraviglioso disegno che *** ha iscritto nel corpo umano, aiutandole ad accogliere quanto comporta un autentico cammino di maturazione''
Nel messaggio inviato al Congresso internazionale "Humanae vitae: attualità e profezia di un'Enciclica", Ratzinger ha ricordato l'insegnamento di Paolo VI: "Se non si vuole esporre all'arbitrio degli uomini la missione di generare la vita, si devono necessariamente riconoscere limiti invalicabili alla possibilità di dominio dell'uomo sul proprio corpo e sulle sue funzioni; limiti che a nessun uomo, sia privato sia rivestito di autorità, è lecito infrangere".
"A distanza di 40 anni dalla pubblicazione dell'Enciclica - ha rilevato - possiamo capire meglio quanto questa luce sia decisiva per comprendere il grande 'si' che implica l'amore coniugale. In questa luce, i figli non sono più l'obiettivo di un progetto umano, ma sono riconosciuti come un autentico dono, da accogliere con atteggiamento di responsabile generosità verso ***, sorgente prima della vita umana".
Secondo il Pontefice, "questo grande 'si alla bellezza dell'amore comporta certamente la gratitudine, sia dei genitori nel ricevere il dono di un figlio, sia del figlio stesso nel sapere che la sua vita ha origine da un amore così grande e accogliente".
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COMMENTI???
Il mio è semplicemente questo:
La chiesa deve smetterla di raccontare menzogne.
Primo: se ogni rapporto sessuale dovesse avere come finalità la procreazione, nessuna donna al mondo lavorerebbe mai .... in quanto non è possibile stare perennemente in gravidanza.
Secondo: crescere e mantenere un figlio costa, quindi a meno che i soldi non me li dia il papa, non credo di poter fare 1,3 figli all'anno!!
dite la vostra
"Se, infatti - ha spiegato - ogni forma d'amore tende a diffondere la pienezza di cui vive, l'amore coniugale ha un modo proprio di comunicarsi: generare dei figli. Così esso non solo assomiglia, ma partecipa all'amore di ***, che vuole comunicarsi chiamando alla vita le persone umane. Escludere questa dimensione comunicativa mediante un'azione che miri ad impedire la procreazione significa negare la verità intima dell'amore sponsale, con cui si comunica il dono divino".
Certo, ammette Benedetto XVI, molti fedeli ''trovano difficolta''' a comprendere gli insegnamenti della Chiesa cattolica, la quale deve accrescere i suoi sforzi per far comprendere ''la bellezza dell'amore coniugale''. ''Possiamo chiederci - continua il Pontefice - come mai oggi il mondo, e anche molti fedeli, trovano tanta difficolta' a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell'amore coniugale nella sua manifestazione naturale?''.
''Certo -osserva - la soluzione tecnica anche nelle grandi questioni umane appare spesso la piu'facile, ma essa in realta' nasconde la questione di fondo, che riguarda il senso della sessualita' umana e la necessita' di una padronanza responsabile, perche' il suo esercizio possa diventare espressione di amore personale. La tecnica - insiste Benedetto XVI - non puo' sostituire la maturazione della liberta', quando e' in gioco l'amore''.
''Per questo - esorta -il servizio che la Chiesa offre nella sua pastorale matrimoniale e familiare dovra' saper orientare le coppie a capire con il cuore il meraviglioso disegno che *** ha iscritto nel corpo umano, aiutandole ad accogliere quanto comporta un autentico cammino di maturazione''
Nel messaggio inviato al Congresso internazionale "Humanae vitae: attualità e profezia di un'Enciclica", Ratzinger ha ricordato l'insegnamento di Paolo VI: "Se non si vuole esporre all'arbitrio degli uomini la missione di generare la vita, si devono necessariamente riconoscere limiti invalicabili alla possibilità di dominio dell'uomo sul proprio corpo e sulle sue funzioni; limiti che a nessun uomo, sia privato sia rivestito di autorità, è lecito infrangere".
"A distanza di 40 anni dalla pubblicazione dell'Enciclica - ha rilevato - possiamo capire meglio quanto questa luce sia decisiva per comprendere il grande 'si' che implica l'amore coniugale. In questa luce, i figli non sono più l'obiettivo di un progetto umano, ma sono riconosciuti come un autentico dono, da accogliere con atteggiamento di responsabile generosità verso ***, sorgente prima della vita umana".
Secondo il Pontefice, "questo grande 'si alla bellezza dell'amore comporta certamente la gratitudine, sia dei genitori nel ricevere il dono di un figlio, sia del figlio stesso nel sapere che la sua vita ha origine da un amore così grande e accogliente".
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COMMENTI???
Il mio è semplicemente questo:
La chiesa deve smetterla di raccontare menzogne.
Primo: se ogni rapporto sessuale dovesse avere come finalità la procreazione, nessuna donna al mondo lavorerebbe mai .... in quanto non è possibile stare perennemente in gravidanza.
Secondo: crescere e mantenere un figlio costa, quindi a meno che i soldi non me li dia il papa, non credo di poter fare 1,3 figli all'anno!!
dite la vostra