Nuovo art.75 del Codice della Strada

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L'Oasi (TN)
Un piccolo passo verso la liberà! :amico:
LEGGETE è interessante! :D


Il legislatore ha deciso di aprire questo mercato che finora era sostanzialmente bloccato da una normativa che prevedeva un processo di omologazione lungo e incerto.
Infatti, secondo il codice della strada, solo i costruttori di veicoli potevano concedere all’utente che ne faceva richiesta un “nulla osta” per modificare il sistema frenante della sua vettura o motocicletta.
Se un automobilista o motociclista circolava sulle strade pubbliche senza nulla osta e successiva verifica presso la Motorizzazione incorreva nel sequestro della carta di circolazione, in una pesante sanzione pecuniaria, nella necessità di reinstallare il sistema conforme e rifare il collaudo alla Motorizzazione Civile per riottenere la carta di circolazione.
Dal 24 Settembre, invece, tutte le imprese che operano nel settore automotive potranno vendere sistemi frenanti per una data vettura e motociclo con caratteristiche diverse da quelle del primo equipaggiamento, previo ottenimento di una omologazione pubblica.
L’utente finale, a sua volta, potrà acquistare questi prodotti omologati presso qualunque punto vendita specializzato e farli installare sul proprio veicolo, dopo aver effettuato una semplice procedura, e viaggiare in tutta sicurezza sulle strade pubbliche.


La novità è prevista nel nuovo art.75 del Codice della Strada (modificato con legge 27 febbraio 2009, nr 14) ed è stata resa operativa con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 10 settembre, del relativo decreto attuativo che contiene sia le indicazioni per le imprese costruttrici (sull’iter da seguire per ottenere l’omologazione dei sistemi frenanti, o di parte di essi, che si vuole mettere sul mercato), sia le indicazioni per gli utenti finali che acquistano questi nuovi componenti omologati.

In questo modo, il legislatore ha inteso liberalizzare questo comparto, da un lato favorendo la libera concorrenza tra aziende di componenti automotive, dall’altro permettendo all’utente finale, automobilista e motociclista, di migliorare il proprio sistema frenante; tutto questo con una procedura che mantiene la sicurezza delle auto e delle moto che montano impianti diversi da quelli originali.

Il Decreto attuativo e la procedura
Il decreto attuativo prevede la possibilità di modificare i “sistemi frenanti” per le categorie M1 (autoveicoli fino a 3,5 ton) e L3 (moto a due ruote superiori ai 50 cc).
Per “sistema frenante” s’intende l’insieme costituito dai dischi freno ed eventualmente “da uno o più dei seguenti accessori: pinze freno, pastiglie, adattatori pinze, tubazioni di collegamento, sensori e pompe per i motocicli”. Per “Modifica”, prescrive ancora il decreto, si intende l’installazione di un impianto frenante con “caratteristiche diverse rispetto all’impianto di primo equipaggiamento”, per quanto riguarda “i materiali utilizzati, le forme, la grandezza” uniti con elementi “combinati in modo diverso rispetto ai corrispondenti elementi dell’impianto originale”.


L’iter procedurale per ottenere l’omologazione di un componente prevede che l’azienda costruttrice ne faccia richiesta al Servizio Tecnico del Dipartimento per i Trasporti, che ne verifica la documentazione, i dati tecnici, i componenti, i veicoli strumentati.
Vengono poi eseguite prove funzionali e di durata, e solo alla fine la Direzione generale della Motorizzazione Civile rilascia il certificato di omologazione. A sua volta, l’utente che voglia installare questi prodotti omologati, deve acquistarli, recarsi da un installatore qualificato che monti i componenti secondo le istruzioni obbligatorie del costruttore e rilasci un certificato di installazione.
A questo punto l’utente può andare all’Ufficio della motorizzazione civile per effettuare il collaudo e ottenere l’aggiornamento della carta di circolazione.
Ovviamente l’utente finale non può scegliere a piacimento i componenti da installare, ma troverà dai rivenditori diversi “pacchetti” di componenti, già confezionati dal costruttore, tra i quali scegliere. Questo perché il pacchetto proposto è stato testato e verificato dal costruttore del sistema, cosa che non sarebbe possibile se lo stesso sistema venisse “assemblato” in proprio dall’utente finale.

La garanzia della Casa non decade più in seguito a una modifica omologata
Alessandro Zanini (Direttore Mercato Racing Retail e Road Performance) ci spiega inoltre che «grazie alla nuova normativa, la garanzia del costruttore auto e motociclistico non decade se andiamo a montare un sistema frenante diverso, ma omologato. Si tratta di un aspetto fondamentale che tutela il consumatore nel momento in cui va a fare delle modifiche migliorative ai freni della sua moto».
E d'altra parte si aprono nuove prospettive commerciali per le stesse aziende motociclistiche, le quali potranno includere nei loro cataloghi di accessori anche gli impianti frenanti.
Di pari passo si creano nuove opportunità per i costruttori di impianti frenanti, che potranno realizzare kit destinati non più e non solo all'impiego racing.
 
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guarda è un passo avamti ma nnn credere di poter aver grandi libertà.. tra costi e rogne varie piu della metà della gente monterà i freni come han sempre fatto..
 

Raptor90

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Chieste informazioni alla Polstrada stasera :lol: ho messo il condizionale mentre parlavo esponendo il quesito:

SE io avessi i dischi freno del diametro originale ma ventilati, pinze, pasticche, pompa, tubi in treccia, ponte con i dischi al posteriore, tutti componenti montati sullo stesso modello di auto ma di motorizzazzione diversa dalla mia (pezzi del 16v sul 1.1) potrei omologarli?

NO
Perchè si parla di migliorie, esempio i dischi freno possono essere i brembo piuttosto che i Bendix originali, MA non possono essere diversi cioè nè baffati/forati/maggiorati.
Pinze possono essere montate pinze maggiorate, purchè testate ed omologate, stessa cosa per le pasticche.
Tubi in treccia, stessa cosa per pinze/pasticche.
Ponte da tamburi a dischi NO, in quanto è una modifica strutturale, se nasce a tamburi deve morire a tamburi.

In pratica hanno fatto hanno fatto...non hanno fatto un caxxo. Anche perchè bisogna richiedere il nullaosta, prenotare la prova in motorizzazione, se passa viene trascritto a libretto altrimenti no.
 
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Scusa ma ti devo contraddire, ieri sera ho visto una trasmissione su Nuvolari dove c'era un'Ispettore della Polizia Stradale e il Dirigente della Motorizzazione di Roma i quali dicevano che se cambi i dischi, pinze, tubi ecc. non serve passare dalla MC ma ci saranno dei centri a posta autorizzati e certificati che fanno questi lavori. Ovviamente se la macchina nasce con i tamburi non puoi mettere i dischi, ma su una macchina con gia i dischi puoi apportare queste modifiche con pezzi certificati e omologati!

Se riesco a trovare la puntata la posto!
 
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Scusa ma ti devo contraddire, ieri sera ho visto una trasmissione su Nuvolari dove c'era un'Ispettore della Polizia Stradale e il Dirigente della Motorizzazione di Roma i quali dicevano che se cambi i dischi, pinze, tubi ecc. non serve passare dalla MC ma ci saranno dei centri a posta autorizzati e certificati che fanno questi lavori. Ovviamente se la macchina nasce con i tamburi non puoi mettere i dischi, ma su una macchina con gia i dischi puoi apportare queste modifiche con pezzi certificati e omologati!

Se riesco a trovare la puntata la posto!
vabè è la stessa cosa.. tipo in germania c'è il tuv.. è ovvio che bisogna fare il collaudo da qualche parte!
 
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Il collaudo lo fanno direttamente i meccanici autorizzati quando apportano la modifica
nn è scritto cosi sul documento postato da te..

A questo punto l’utente può andare all’Ufficio della motorizzazione civile per effettuare il collaudo e ottenere l’aggiornamento della carta di circolazione.
 
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Sulle strade del tempo .....
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Infatti, secondo il codice della strada, solo i costruttori di veicoli potevano concedere all’utente che ne faceva richiesta un “nulla osta” per modificare il sistema frenante della sua vettura o motocicletta.
Se un automobilista o motociclista circolava sulle strade pubbliche senza nulla osta e successiva verifica presso la Motorizzazione incorreva nel sequestro della carta di circolazione, in una pesante sanzione pecuniaria, nella necessità di reinstallare il sistema conforme e rifare il collaudo alla Motorizzazione Civile per riottenere la carta di circolazione.
Dal 24 Settembre, invece, tutte le imprese che operano nel settore automotive potranno vendere sistemi frenanti per una data vettura e motociclo con caratteristiche diverse da quelle del primo equipaggiamento, previo ottenimento di una omologazione pubblica.
L’utente finale, a sua volta, potrà acquistare questi prodotti omologati presso qualunque punto vendita specializzato e farli installare sul proprio veicolo, dopo aver effettuato una semplice procedura, e viaggiare in tutta sicurezza sulle strade pubbliche.


La novità è prevista nel nuovo art.75 del Codice della Strada (modificato con legge 27 febbraio 2009, nr 14) ed è stata resa operativa con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 10 settembre, del relativo decreto attuativo che contiene sia le indicazioni per le imprese costruttrici (sull’iter da seguire per ottenere l’omologazione dei sistemi frenanti, o di parte di essi, che si vuole mettere sul mercato), sia le indicazioni per gli utenti finali che acquistano questi nuovi componenti omologati.

In questo modo, il legislatore ha inteso liberalizzare questo comparto, da un lato favorendo la libera concorrenza tra aziende di componenti automotive, dall’altro permettendo all’utente finale, automobilista e motociclista, di migliorare il proprio sistema frenante; tutto questo con una procedura che mantiene la sicurezza delle auto e delle moto che montano impianti diversi da quelli originali.

Il Decreto attuativo e la procedura
Il decreto attuativo prevede la possibilità di modificare i “sistemi frenanti” per le categorie M1 (autoveicoli fino a 3,5 ton) e L3 (moto a due ruote superiori ai 50 cc).
Per “sistema frenante” s’intende l’insieme costituito dai dischi freno ed eventualmente “da uno o più dei seguenti accessori: pinze freno, pastiglie, adattatori pinze, tubazioni di collegamento, sensori e pompe per i motocicli”. Per “Modifica”, prescrive ancora il decreto, si intende l’installazione di un impianto frenante con “caratteristiche diverse rispetto all’impianto di primo equipaggiamento”, per quanto riguarda “i materiali utilizzati, le forme, la grandezza” uniti con elementi “combinati in modo diverso rispetto ai corrispondenti elementi dell’impianto originale”.


L’iter procedurale per ottenere l’omologazione di un componente prevede che l’azienda costruttrice ne faccia richiesta al Servizio Tecnico del Dipartimento per i Trasporti, che ne verifica la documentazione, i dati tecnici, i componenti, i veicoli strumentati.
Vengono poi eseguite prove funzionali e di durata, e solo alla fine la Direzione generale della Motorizzazione Civile rilascia il certificato di omologazione. A sua volta, l’utente che voglia installare questi prodotti omologati, deve acquistarli, recarsi da un installatore qualificato che monti i componenti secondo le istruzioni obbligatorie del costruttore e rilasci un certificato di installazione.
A questo punto l’utente può andare all’Ufficio della motorizzazione civile per effettuare il collaudo e ottenere l’aggiornamento della carta di circolazione.
Ovviamente l’utente finale non può scegliere a piacimento i componenti da installare, ma troverà dai rivenditori diversi “pacchetti” di componenti, già confezionati dal costruttore, tra i quali scegliere. Questo perché il pacchetto proposto è stato testato e verificato dal costruttore del sistema, cosa che non sarebbe possibile se lo stesso sistema venisse “assemblato” in proprio dall’utente finale.
La garanzia della Casa non decade più in seguito a una modifica omologata
Alessandro Zanini (Direttore Mercato Racing Retail e Road Performance) ci spiega inoltre che «grazie alla nuova normativa, la garanzia del costruttore auto e motociclistico non decade se andiamo a montare un sistema frenante diverso, ma omologato. Si tratta di un aspetto fondamentale che tutela il consumatore nel momento in cui va a fare delle modifiche migliorative ai freni della sua moto».
E d'altra parte si aprono nuove prospettive commerciali per le stesse aziende motociclistiche, le quali potranno includere nei loro cataloghi di accessori anche gli impianti frenanti.
Di pari passo si creano nuove opportunità per i costruttori di impianti frenanti, che potranno realizzare kit destinati non più e non solo all'impiego racing.
.... ma vi rendete conto dopo tutti questi giri pindarici .... quanto costerà modifare 4 ca*** di freni sull'auto ????? poi si potrà scegliere solo tra quelli che già si sono selezionati i soliti 4/5 marchi dominanti del mercato ....ecc..ecc... bah ... " Questo perché il pacchetto proposto è stato testato e verificato dal costruttore del sistema," ... questo è il passo più bello della legge ... mi chiedo .. perchè fino ad oggi per caso la merce che ci vendevano per cambiare gli impianti frenanti non lo testavano e verificavano ???? .... comunque un altro sistema per spartirsi la torta .....
 

Raptor90

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Riferimento: Nuovo art.75 del Codice della Strada

è come per le gomme, prenoti la prova, monti e intanto vai in giro col foglio di via, fai la prova e se passa scrivono a libretto. Gomme, freni e meccanica in generale credo che obbligheranno sempre alla prova in motorizzazione per il semplice fatto che il meccanico di fiducia non si prende la responsabilità se succede qualcosa che dipende dalla "modifica".
 

Raptor90

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oggi ho visto la puntata su nuvolari...come al solito non sono chiari, ma in un programma da mezzora non possono esserlo purtroppo. L'unica cosa che ci consola sapere è che sia il "governo" che la motorizzazione stanno avviando accordi per normatizzare il tuning