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A metà degli anni 90 la FIA per incentivare l'ingresso dei costruttori nei rally, spesso restii per motivi di bilancio a produrre le fatidiche 2.500 vetture speciali solo per l'omologazionein Gruppo A, decise di affiancare al regolamento di Gruppo A in vigore anche una sua variante più flessibile e permissiva.
LE KIT CAR
Le vetture Kit car vennero istituite dalla FIA nel 1995 creando una nuova classe di vetture denominata F2, rispetto ai normali modelli Gruppo A da competizione, erano permesse sostanziali modifiche alla meccanica e alla carrozzeria. La prima vettura predisposta appositamente per questa nuova formula fu la Renault Clio Maxi, che debuttò al Rallie di Monte Carlo 1995.
Le Kit car erano vetture da rally a due ruote motrici suddivise in 3 gruppi (K9 1300cc, K10 1600cc e K11 2000cc), derivate da modelli di Gruppo A e protagoniste nella seconda metà degli anni novanta. Tale regolamento si applicava principalmente alle classi A6 e A7 e l'elaborazione del motore era molto più permissiva di quella concessa nel Gruppo A, ma il tratto caratteristico di tali vetture era la carrozzeria dotata di passaruota molto allargati, sfoghi d'aria sul cofano motore, spoiler anteriore ed alettone posteriore che conferiva loro un aspetto molto più aggressivo e maggiore tenuta di strada, dovuta all'incremento delle carreggiate.
Dotate di un peso minimo di 960 kg, di carreggiate allargate e potenze nell'ordine dei 250-300 CV si dimostravano sovente molto competitive anche per la classifica assoluta di solito appanaggio delle vetture A8 turbo a 4 ruote motrici o delle WRC, che erano più potenti ma anche più pesanti (peso minimo 1230 kg). Specialmente nelle gare disputate su asfalto (in particolar modo con fondo bagnato) esse potevano far valere la maggiore leggerezza e agilità e non pativano l'assenza della trazione integrale, fondamentale sui terreni a scarsa aderenza, tant'è vero che nel mondiale rally hanno ottenuto un 2º posto al Rally di Corsica nel 1998 (Peugeot 306 Maxi) e due vittorie di Philippe Bugalski sulla Citroen Xsara Kit car al Rally di Corsica e Catalogna nel 1999.
Esempi di Kit car erano:
la Peugeot 306 Maxi K11
la Renault Clio Maxi K11
la Citroen Xsara Kit-Car
la Citroen Saxo K10
la Fiat Punto K10
la Peugeot 106 K10
la Peugeot 106 rallye K9
Fu istituito anche un titolo mondiale di F2 per le vetture Kit car a 2 ruote motrici ma non riscosse molto successo, costruttori come Renault e Peugeot che disponevano dei modelli più competitivi concentrarono i loro sforzi principalmente per la conquista di titoli nazionali, mentre l'unico costruttore impegnato a gareggiare nelle varie prove mondiali era la Seat, con la propria Ibiza GTI Kit Car vincitrice del titolo dal 1995 al 1997.
In seguito alle loro (fin troppo) buone prestazioni che andavano a infastidire gli interessi economici di chi cominciava a investire nella neonata categoria WRC le Kit car 2.000cc sono stati penalizzate dalla FIA alla fine del 1999, il che preluderà la loro scomparsa. Nel 2001, la FIA ha creato la sottocategoria Super 1600 in gran parte ispirata alle Kit car 1.600cc. È stato anche creato un campionato del mondo per i giovani conducenti, il JWRC (Junior World Rally Championship), che utilizza automobili di questa sottocategoria.
Attualmente, le loro partecipazioni nei rally sono molto limitate, in quanto soffrono il confronto prestazionale con le più recenti Super 2000, come per esempio la Grande Punto Abarth, la Fiesta, la Skoda Fabia, la Proton, la Peugeot 207,...
Queste nuove S2000, con motore appunto di 2000 cm³ riescono a sviluppare fino a 280Cv senza l'adozione di Turbo o sovralimentazioni come invece le WRC.
Panizzi e Delecour su 306 maxi
[YOUTUBE]eEi3PLeEARs[/YOUTUBE]
[YOUTUBE]tRgRaLeE3bA[/YOUTUBE]
LE KIT CAR
Le vetture Kit car vennero istituite dalla FIA nel 1995 creando una nuova classe di vetture denominata F2, rispetto ai normali modelli Gruppo A da competizione, erano permesse sostanziali modifiche alla meccanica e alla carrozzeria. La prima vettura predisposta appositamente per questa nuova formula fu la Renault Clio Maxi, che debuttò al Rallie di Monte Carlo 1995.
Le Kit car erano vetture da rally a due ruote motrici suddivise in 3 gruppi (K9 1300cc, K10 1600cc e K11 2000cc), derivate da modelli di Gruppo A e protagoniste nella seconda metà degli anni novanta. Tale regolamento si applicava principalmente alle classi A6 e A7 e l'elaborazione del motore era molto più permissiva di quella concessa nel Gruppo A, ma il tratto caratteristico di tali vetture era la carrozzeria dotata di passaruota molto allargati, sfoghi d'aria sul cofano motore, spoiler anteriore ed alettone posteriore che conferiva loro un aspetto molto più aggressivo e maggiore tenuta di strada, dovuta all'incremento delle carreggiate.
Dotate di un peso minimo di 960 kg, di carreggiate allargate e potenze nell'ordine dei 250-300 CV si dimostravano sovente molto competitive anche per la classifica assoluta di solito appanaggio delle vetture A8 turbo a 4 ruote motrici o delle WRC, che erano più potenti ma anche più pesanti (peso minimo 1230 kg). Specialmente nelle gare disputate su asfalto (in particolar modo con fondo bagnato) esse potevano far valere la maggiore leggerezza e agilità e non pativano l'assenza della trazione integrale, fondamentale sui terreni a scarsa aderenza, tant'è vero che nel mondiale rally hanno ottenuto un 2º posto al Rally di Corsica nel 1998 (Peugeot 306 Maxi) e due vittorie di Philippe Bugalski sulla Citroen Xsara Kit car al Rally di Corsica e Catalogna nel 1999.
Esempi di Kit car erano:
la Peugeot 306 Maxi K11
la Renault Clio Maxi K11
la Citroen Xsara Kit-Car
la Citroen Saxo K10
la Fiat Punto K10
la Peugeot 106 K10
la Peugeot 106 rallye K9
Fu istituito anche un titolo mondiale di F2 per le vetture Kit car a 2 ruote motrici ma non riscosse molto successo, costruttori come Renault e Peugeot che disponevano dei modelli più competitivi concentrarono i loro sforzi principalmente per la conquista di titoli nazionali, mentre l'unico costruttore impegnato a gareggiare nelle varie prove mondiali era la Seat, con la propria Ibiza GTI Kit Car vincitrice del titolo dal 1995 al 1997.
In seguito alle loro (fin troppo) buone prestazioni che andavano a infastidire gli interessi economici di chi cominciava a investire nella neonata categoria WRC le Kit car 2.000cc sono stati penalizzate dalla FIA alla fine del 1999, il che preluderà la loro scomparsa. Nel 2001, la FIA ha creato la sottocategoria Super 1600 in gran parte ispirata alle Kit car 1.600cc. È stato anche creato un campionato del mondo per i giovani conducenti, il JWRC (Junior World Rally Championship), che utilizza automobili di questa sottocategoria.
Attualmente, le loro partecipazioni nei rally sono molto limitate, in quanto soffrono il confronto prestazionale con le più recenti Super 2000, come per esempio la Grande Punto Abarth, la Fiesta, la Skoda Fabia, la Proton, la Peugeot 207,...
Queste nuove S2000, con motore appunto di 2000 cm³ riescono a sviluppare fino a 280Cv senza l'adozione di Turbo o sovralimentazioni come invece le WRC.
Panizzi e Delecour su 306 maxi
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