CITROEN

Gninut

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ANDRE' CITROEN 1878 - 1935​

Quando nel maggio del 1919 la prima Citroen della storia, la A , usciva dalla catena di montaggio al Quai de Javel , Andrè Citroen aveva quarantuno anni , ma già una notevole esperienza come industriale e manager. Poco dopo aver lasciato l’Ecole Polytechnique aveva messo su’, con un paio di soci , un’azienda per la produzione d’ingranaggi meccanici con dentatura a cuspide , piu’ silenziosi e resistenti rispetto ai tradizionali ingranaggia dentatura diritta. Fu per celebrare questa sua prima fortuna esperienza industriale che Citroen scelse , quale marchio per le proprie vetture , una doppia V rovesciata che ricordava graficamente proprio gli ingranaggia a cuspide. Citroen costruì la sua fortuna grazie a un grande intuito imprenditoriale che lo porto’ , alla vigilia della grande guerra , ad acquistare dei terreni sul Quai de Javel , a sud-ovest di Parigi ,per dare vita ad una fabbrica di munizioni per l’esercito francese. A stabilimento completato , la produzione giornaliera era di circa 55.000 tra granate e proiettili. Citroen era certo che la ripresa del dopoguerra avrebbe portato anche a una capillare diffusione dell’automobile , e già nel 1917 venne collaudata una decina di prototipi che collegavano per servizio Roanne e Javel. Frattanto negli scantinati della fabbrica Andrè Citroen , in gran segreto smontava e osservava come erano costruite alcune vetture americane di grande fama ( Buick , Nash , Studebaker ) per approfondire le sue idee sulla produzione automobilistica in grande serie. Nacque così la Tipo A , leggera e maneggevole , che disponeva di ruote a disco , di sospensioni morbide e confortevoli (sarà poi questa la caratteristica di tutte le Citroen ) , della guid a sinistra con la leva del cambio centrale collegata con la scatalo degli ingranaggi collocata in blocco con il motore , e di frizione a cono. Il tutto dava alla vettura un’immagine di semplicità di guida che inontro’ un grosso successo di pubblico. La prima A fu’ consegnata il 4 giugno 1919 a un certo monsieur Testemolle che pago 7950 franchi. Di questo modello furono prodotte ben 18.291 unità , alle quali andavano aggiunti 1938 esemplari in versione “ conduite intèrieure “ e un piccolo numero di sport torpedo capaci di toccare i 90 km/h percorrendo mediamente 11,5 km con un litro di benzina. Nel giugno del 1921 , anno in cui la produzione complessiva raggiunse quota 10.000 , la B 2 affinco’ la A. La crescita produttiva indusse Citroen a ricercare nuova capacità con l’assorbimento della Clement-Bayard. Quindi nel 1923 furono prodotte 300 unità della elegante 3 posti sportiva B 2 denominata Caddy. Nella primavere del 1922 fu avviata la produzione della 5 CV , una piccola due posti di 856 cc , solitamente verniciata in giallo chiaro così da meritare il soprannome di “ piccolo limone “ , che fu affiancata dalla caratteristica versione a tre posti disposti a trifoglio. Già nel giugno del 1924 la produzione Citroen superava le 250 unità giornaliere ; si costituivano filiali in Belgio , Gran Bretagna , Italia , Olanda , Svizzera e Danimarca. In Germania la Opel iniziava nel 1924 , con la denominazione Laubfrosch , la produzione su licenza 5 CV. La Citroen , prima in Europa , adotto nel 1925 la carrozzeria integralmente in acciaio ( su licenza Americana Budd ) . Nacquero così la B 12 e la B 14 , quest’ultima equipaggiata con uno splendido cruscotto e i sedili regolabili. Nel 1929 la produzione raggiunse le 100.000 unità. Nel 1930 fu aperto lo stabilimento Inglese di Slough , che rimase attivo fino al 1965. Dalla Tipo B derivano la C4 e la C6 , che conquistarono fama anche per la “ crociera gialla “ che le porto fino sull’Himalaya. Nel 1932 si aggiunse alla gamma la piccola 8 CV Rosalie. La vera rivoluzione era alle porte e si concretizzo nel 1934 con la presentazione della 7 CV , la famosa Traction Avant , destinata a essere prodotta per 23 anni ( fino al 1957 ) in 750.000esemplari. La Traction , oltre ad aprire la via alla trazione anteriore , cambio’ la fisionomia della Casa proiettandola verso tecniche d’avanguardia. Il primo prototipo della 2 CV , nata da uno studio per una vettura popolare , fu del 1939 ( ma i primi studi furono del 1936 ) anche se la sua commercializzazione ebbe inizio nl 1948. Nel 1955 fu la volta della DS con le sue sospensioni idropneumatiche e la linea aerodinamica e nel 1961 della piccola e caratteristica Ami 6. Nel 1970 la Citroen lancio’ la GS , con motore boxer da un litro raffreddato ad aria e sospensioni idropneumatiche , e lo stesso anno fu presentato il coupè SM , nato dalla collaborazione con la Macerati. Fu la piu’ veloce e costosa Citroen di tutti i tempi , per la cui produzione vennero utilizzati gli impianti della Ligier , azienda rilevata nel 1974. La Citroen pero’ si trovava già da anni in una difficile situazione
finanziaria. Alla fine degli anni sessanta era emersa la necessita di una partnership con un'altra Casa costruttrice ; nel 1968 era statao avviato un progetto di fusione con la FIAT , fallito per le resistenze dell’azionario francese. Fu , quindi , scelta una soluzione tutta francese con l’integrazione nel 1974 nella Peugeot che riuscì in soli tre anni a portare al riassetto la situazione della Citroen. Complementari sul piano della gamma , Peugeot e Citroen formarono il gruppo PSA , il quale , con una capacità di 1,3 milioni vetture , proseguì nella sua espansione assorbendo nel 1978 le attività europee della Chrysler. Con questa operazione il gruppo conquisto’ in quell’anno la posizione di primo costruttore europeo , risultato che purtroppo non riuscì a mantenere. La ristrutturazione della gamma degli anni Ottanta e Novanta venne operata con oculatezza , e la Citroen è riuscita a mantenere un’autonomia tecnica che le ha consentito di tenere fede alla linee basilari della propria immagine con prodotti quali le grandi berline CX , XM e C5 e le medie BX e Xantia accumunati tutti dall sospensioni idropneumatiche. Nella gamma delle utilitarie e medie inferiori l’integrazione con Peugeot è invece risultata progressivamente sempre piu’ marcata nelle LN , Visa , Ax e Saxo. Svolta piu’ autonoma sul piano del design con la C3 del 2001. L’evoluzione della capacità produttiva della Citroen ha visto il superamento delle 600.000 unità nel 1978 , seguito da un ridimensionamento progressivo fino al 1984 ( 473.000 ) e quindi da una ripresa che ha superato quota 500.000 nel 1986 per salire fino al picco di 698.000 nel 1994. Il 200 si è poi chiuso con 514.000 unità con un successivo recupero fino a 579.000 nel 2002 volume che rappresenta il 28,2% del gruppo PSA.


Nota personale: GRAZIE ANDRE’ CITROEN!

..dopo tanto lavoro ecco a voi un breve cenno sulla storia del creatore del marchio della nostra amatissima Saxo,senza di lui e i suoi sforzi magari oggi non eravomo qui a parlare di questa splendida piccola bomba:p:
 
G

G-DannY

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No dai,mi ha fatto piacere ricevere degli apllausi dopo tutto il lavoro che ho fatto:p: , il 3d è aperto tranquillamente ai commenti,altrimenti l'avrei messo in sola lettura.:birra:
:france: Ma stavo a scherzà... Sei un grande come sempre Gni...
 

DanieleVTS

Saxo VTS Power
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grande, bellissimo articolo :D

l'altro giorno al ritorno dalle vacanze, ho superato una Citroen Traction Avant (marciante e in autostrada, procedeva intorno ai 90 100 km/h) era una 11cv se non erro... grande!!
 

AlekVTS

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E ironia del destino il suo ultimo viaggio verso il cielo fu a bordo di un carro funebre Renault...o almeno così lessi su un sito...

ma nonostante tutto: GRAZIE ANDRE'! Le soddisfazioni che ho avuto con la Saxy non sono descrivibili!
 

Gninut

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raga....ma ci pensate che la saxo deriva dalla ami6??? sostituita dalla visa a sua volta sostituita dalla ax ecc..ecc..
eh,se ci si pensa si rimane di stucco,che storia ha la Citroen,l'unico grosso rimprovero che gli faccio è di non aver sviluppato un auto che continuasse sulle orme della saxotta mantenendo anche lo stesso nome...:cestino: